28 febbraio 2005

"Il cielo

Da qui bisogna cominciare: il cielo.
Finestra senza davanzale, telaio, vetri. Un'apertura e nulla più, ma spalancata. Non devo attendere una notte serena,né alzare la testa,per osservare il cielo. L'ho dietro a me, sottomano e sulle palpebre. Il cielo mi avvolge ermeticamentee mi solleva da sotto. Persino le montagne più alte non sono più vicine al cielo delle valli più profonde. In nessun luogo ce n'è più che in un altro. La nuvola è schiacciata dal cielo inesorabilmente come la tomba. La talpa è al settimo cielo come il gufo che scuote le ali.
La cosa che cade in un abisso cade da cielo a cielo. Friabili, fluenti, rocciose,infuocate ed eteree, distese di cielo, briciole di cielo, folate e cataste di cielo. Il cielo è onnipresente Perfino nel buio sotto la pelle.
Mangio il cielo, evacuo il cielo.Sono una trappola in una trappola, un abitante abitato, un abbraccio abbracciato,una domanda in risposta ad una domanda. La divisione in cielo e terranon è il modo appropriatodi pensare a questa totalità. Permette solo di sopravviverea un indirizzo più esatto, più facile da trovare, se dovessero cercarmi.
Miei segni particolari:incanto e disperazione. "

Wislawa Szymbroska - Vista con Granelli di Sabbia

26 febbraio 2005

"Ma quando ti viene quella voglia di piangere pazzesca, che proprio ti strizza tutto, che non la riesci a fermare, allora non c'è verso di spiccicare una sola parola, non esce più niente, ti torna tutto indietro, tutto dentro, ingoiato da quei dannati singhiozzi, naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime. Maledizione. Con tutto quello che uno vorrebbe dire... E invece niente, non esce fuori niente..."

Alesandro Baricco - Castelli di Rabbia