22 dicembre 2005

"Perchè non esistono nuove idee. Ci sono soltanto nuovi modi di farle sentire - di esaminare cosa sembrano queste idee vissute di domenica mattina alle sette, dopopranzo, durante l'amore sfrenato, facendo la guerra, partorendo, piangendo la nostra morte - mentre soffriamo per le vecchie brame, combattiamo i vecchi ammonimenti e le paure di restare silenziose e impotenti e sole, mentre saggiamo nuove possibilità e forze."

Audre Lorde da "Black Mother Woman"


...

16 dicembre 2005

beh vabbè it's christmas

canzone di natale:
bhè, vabbè, it's christhmas! (by La pina)

--puBBlicità--


"[...]Le manca la forza. Le manca la forza per alzare la testa e guardare. D'un tratto, mentre è seduta sotto quel vecchio platano con la mano che sanguina con insistenza, con gli arti sciolti di stanchezza; sedendosi con la testa appoggiata all'albero, le scappa dentro un sentimento dolcissimo.
Il sentimento del ti salverai: si chiama così questo sentimento.
Succederà qualcosa. Fra tre, cinque o sette anni, qualcosa. Non essere più triste. Ti giuro che succederà qualcosa. Sei triste da quando avevi sette anni e mezzo. Da sette anni e mezzo non accetti più la consolazione. Sei stata troppo triste. Hai aspettato tanto. Ora stai in questo corpo. Non andare da qualche parte. Ti arriverà qualcosa di bello. Una cosa buona, bella e dolce. Ti arriverà uno stato bello: stato di benessere, stato di leggerezza, gioia, felicità, lo stato dell'impazzire di felicità. Ecco è fatto. il tuo sangue è servito. Non pulirtelo addosso. Finalmente una buona notizia per te: il sentimento del ti salverai."

perihan magden, due ragazze - LAIN

15 dicembre 2005

.: Perdersi :.

Oggi per due ore mi sono persa nel traffico di ROma.
non riuscivo a trovare la strada per tornare a casa.
O forse, semplicemente, non volevo.

A volte perdersi, è + bello che ritrovarsi.

13 dicembre 2005

Ore 23:00.
attesa infinita fuori dalla sala rianimazione.

ore 23:30
in sala rianimazione.
mia nonna, con tutta la vita lì, aggrappata, fino al più piccolo
dei suoi stralci di dolore... con tutta la vita lì, e l'anima che vorrebbe
essere a 1000 km da quel corpo... troppo solo da tanti anni...
Ed io... che vorrei essere a 1000 km da tutto quel dolore così tangibile..
da quello strazio... Così difficile da comprendere... ma del resto, lo è la in vita... incomprensibile, ermetica... perchè nn dovrebbe esserlo la morte?

Sono lì. e nn prego per la vita. Prego per la morte. Sì Prego per la morte.
E ho vergogna e schifo di questo pensiero tremendo. ma è così.
Non credo nella vita quando è così crudele. Crudele senza senso.
La vorrei soltanto in Pace. Sollevata dal dolore.
Sollevata da un marito ingrato e vigliacco.
Sollevata da figli troppo in carriera, troppo occupati a rivalersi sul passato...
Sollevata dai nipoti indefferenti...
Sollevata dalle false promesse.
Sollevata dalle verità imposte.
Sollevata dal tradimento.
Sollevata. Ed in Pace.

...Nn riesco neanche ad abbracciarti... Il tuo dolore, con gli anni
mi ha allontanato... Avevo paura che mi invadesse l'anima ed il corpo...
Urli dal dolore...
Nessuno può aiutarti... Dio mio... Sollevala ti prego...
In PAce... ti prego... Lasciala in pace...

Sono solo 5 minuti. 5 minuti nel silenzio irreale della sala rianimazione
E mi sento addosso il gelo di un'esistenza intera.

Ho paura Lori.
Stammi vicino ti prego.
Non è la morte che mi fa Paura.
é la sua solitudine.
Dimmi che ci sarai. Dimmi che sai come si affronta la vita...
Tienimi la mano ti prego... Dimmi che ci sarai...
Quando non avrò voglia di combattere il dolore cieco...
Ti prego... Non lasciarmi sola...

ti guardo mentre l'accarezzi... La rassicuri con gesti che non conosco...

Ti guardo. E non ho più paura.
Della morte. Delle sue immeritate solitudini.
Ma della vita sì. Della vita sì...

Perdonami.

25 novembre 2005

in>timità

Ho Paura dell'intimità.
è un luogo senza senso, segnato da un confine labile dove il tu si confonde con l’io e l’io si perde nel tu… E senza questa linea fragile che ci separa, io sono persa, eppure tu sei sempre la mia casa...

Ho paura della quotidianità.
è tempo senza luogo, dove i giorni e i luoghi si confondono
nel nonsenso-assenso del gesto reiterato.
La quotidianità è un aguzzino che mi rende libera.

L'intimità è un ossimoro.
La quotidianità è incoerente.

Forse, però...l'intimità quotidiana... è un angolo di paradiso...

31 ottobre 2005

______ Plasmarsi
[...] plasmarsi non significa affatto scendere a patti col mondo per farsi accettare e, in sostanza, per sfruttarlo. Significa diventare il mondo + che puoi per sviluppare, restando chi sei, più umanità che puoi e attivare un senso di possibile amicizia, di equilibri fra dare e prendere e fra farsi portare il bagaglio da un facchino e portare in comune un bagaglio, un senso di amicizia che, prefigurandosi il pensiero del sollievo e l'azione di fatica, diventi il lievito stesso del vivere...
A. Busi (E io che ho le rose fiorite anche d'inverno?)



{ecco.
dimmi.
dove sei. ma non farmi aspettare.
dimmi.
cosa fai. ma non aspettarmi.
parlo.
a voce alta.
grido.
quando posso.
piango. se lo voglio.
rido. con te. di te. per te.

e tu. parla.
ti ascolto.
grida.
se lo vuoi.
piangi.
ti abbraccio. se mi vuoi.
ridi. com me. di me. senza me.

ecco. lascia che io mi plasmi.
lascia che io diventi il mondo + che posso

18 ottobre 2005

All'una di notte, improvvisamente, crollano i paraventi che ho tenuto su tutta la giornata. Cadono. cadono giù. eallorapiango. Piango le mie bugie. Piango le mie manie. Piango la mia smania di felicità. Piango la mia indulgenza. Piango l'indolenza. L'indolenza tutta.

Piango i mie occhi chiusi, che non sanno più guardare intorno. Prima socchiusi, poi sigillati, con il tempo hanno dimenticato. Dimenticato come si fa a ringraziare per quella porzione d'amore, che per grazia o per condanna (dio solo lo sa) ci è stata riservata.
Ma l'amore... l'amore non voluto? sì, di quello che si fa?
E se rubasse spazio alla nostra già ristretta porzione di felicità?

Già, bel dilemma. Dell'amore non voluto, che si fa?

Piango per l'amore non voluto.
Ruba spazio all'amore che verrà.


nb: piango per i miei pensieri ingrati

12 ottobre 2005

Tante notti che questa casa è vuota.
Abitata da me e vuota.
Tante mattine che questa casa è vuota.
Vissuta da me e vuota.

Mio fratello non c'è. Sempre fuori per lavoro. E le notti, tante notti,
a fare la guardia medica al policlinico. Che mestiere folle.

Mi sono sempre chiesta se avrei sofferto di solitudine,
una volta andata ad abitare da sola. Non vivo da sola,
ma i nostri orari sono così diversi... che sola lo sono comunque.

Sola la mattino quando mi alzo.
Sola dopo aver pranzato.
Sola quando rientro a casa.
Sola quando digito avvolta dal silenzio. A notte fonda.

Ma com'è che a me questa solitudine piace?
Com'è che sola, non mi ci sento mai?

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Non starò diventando uno di quei mostri,
che feriti dalla presenza altrui, si ritirano a vita privata,
[eremiti impauriti], e si compiacciono dei propri silenzi?

28 settembre 2005

Abbasso le donne metereopatiche. Abbasso gli uomini cronico-nostalgici.
Abbasso chi va a correre. Abbasso chi si fa rincorrere.
Abbasso i miei peli; spuntano in ogni dove.
Abbasso il tuo dissenso. Abbasso il mio consenso.

Abbasso le due di notte.
Abbasso le 3 del pomeriggio.
Abbasso le 7 del mattino e pure le 8 di sera.

Abbasso le donne. Quelle troppo complicate. E quelle troppo poco.
Abbasso quelle che "solo se.." Abbasso Quelle che "solo ma..."
Al rogo quelle che "solo se... e solo ma..."

Abbasso l'invidia. Perchè è la mia.
Abbasso la nostalgia. Perchè anche tua.

Abbasso i primi appuntamenti. E fanculo gli ultimi.
Abbasso la voglia di mollare.
Abbasso la paura di provare.

Abbasso gli uomini. I modelli avanzati e quelli base.
Abbasso gli anziani incazzati neri. E i bambini iperattivi.

Abbasso questi cazzo di capelli.

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Peace and Love.
G.


L'invenzione del secolo: la doppiavù al contario su queste ca..o di tastiere!
senza la quale mi sento obbligata ad essere così volgare in mezzo al cuore della notte
"...e cominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta con gli occhi aperti con la grazie di un adulto,non con il dolore di un bimbo.
Dopo un po’ impari che il sole scotta se ne prendi troppo. Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima,invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori..."

Veronica A. Shoffstall


Promessa del giorno: ...Scrivo presto!

20 settembre 2005

Tutto su mia madre

Mia mamma scrive le lettere a babbo natale, mia mamma tifa per l'inter, mia mamma ama l'inter, mia mamma compra la gazzetta dello sport tutti i lunedì, mia mamma fa un sacco di addominali, mia mamma c'ha il cellulare col Bluetooth, mia mamma c'ha pure l'auricolare col Bluetooth, mia mamma c'ha la connessione veloce ad internet così non si perde nulla, mia mamma gli piacerebbe tanto comprare l'Audi TT, mia mamma gli piace girare col tettino aperto e il vento che gli accarezza la faccia, mia mamma c'ha mille rughe, forse qualcuna è pure mia, mia mamma non si sorprende mai allo specchio, mia mamma si ama per quello che è, mia mamma mi ama per quello che sono, mia mamma è stanca, mia mamma è stufa. Ed io le chiedo scusa. Mia mamma è figa. Ed Io lo so.

19 settembre 2005

Nuit Blanche

Notte Bianca.
Notte stanca. Notte che noia. Notte che palle. Notte che io. Notte che tu. Notte che Uff. Notte che stress. Notte che strana. Notte di notte. Notte alle tre.

soundcheck: un due tre, c'è nessuno? sul muro torto in fila per tre... col resto di me.

17 settembre 2005

ufff... e xkè proprio un blog?

è che mi andava di buttarmi nella massa.
ed essere massa come tanti. e non chiudere la porta solo perchè è già esperienza di mille altri.
Non è la mia. e questo mi basta.

28 febbraio 2005

"Il cielo

Da qui bisogna cominciare: il cielo.
Finestra senza davanzale, telaio, vetri. Un'apertura e nulla più, ma spalancata. Non devo attendere una notte serena,né alzare la testa,per osservare il cielo. L'ho dietro a me, sottomano e sulle palpebre. Il cielo mi avvolge ermeticamentee mi solleva da sotto. Persino le montagne più alte non sono più vicine al cielo delle valli più profonde. In nessun luogo ce n'è più che in un altro. La nuvola è schiacciata dal cielo inesorabilmente come la tomba. La talpa è al settimo cielo come il gufo che scuote le ali.
La cosa che cade in un abisso cade da cielo a cielo. Friabili, fluenti, rocciose,infuocate ed eteree, distese di cielo, briciole di cielo, folate e cataste di cielo. Il cielo è onnipresente Perfino nel buio sotto la pelle.
Mangio il cielo, evacuo il cielo.Sono una trappola in una trappola, un abitante abitato, un abbraccio abbracciato,una domanda in risposta ad una domanda. La divisione in cielo e terranon è il modo appropriatodi pensare a questa totalità. Permette solo di sopravviverea un indirizzo più esatto, più facile da trovare, se dovessero cercarmi.
Miei segni particolari:incanto e disperazione. "

Wislawa Szymbroska - Vista con Granelli di Sabbia

26 febbraio 2005

"Ma quando ti viene quella voglia di piangere pazzesca, che proprio ti strizza tutto, che non la riesci a fermare, allora non c'è verso di spiccicare una sola parola, non esce più niente, ti torna tutto indietro, tutto dentro, ingoiato da quei dannati singhiozzi, naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime. Maledizione. Con tutto quello che uno vorrebbe dire... E invece niente, non esce fuori niente..."

Alesandro Baricco - Castelli di Rabbia